curator's text

<TT>CK > RAID a cura di Antonio Arévalo Palazzina Azzurra / San Benedetto del Tronto
5/27 agosto 2006

"Non c'è l'impressione di una campagna aerea o di una visione strategica. Noi stiamo solo colpendo i bersagli" (anonimo)
Per questa edizione della Biennale Adriatica Arti Nuove ho privilegiato la presenza della giovane arte italiana che opera da diversi anni e sperimenta individualmente, senza grandi infrastrutture che le la sostengano; in un paese dove l'arte spinge sempre ad uno sguardo all'indietro, ho scelto 15 artisti dei quali mi interessa la progettualità del lavoro, il loro work in progress.
Ho scelto di affiancargli 15 artisti internazionali, accomunati dalla stessa energia e visione del lavoro, che hanno come compito quello di fare confluire con grande tenacia e perseveranza lo spirito dei tempi, imponendosi al sistema. L'ego: raid. Incursione, attacco, allarme dal cielo, razzia di pirati. Volendo tenere in conto i tempi di conflitto, questi d'oggi, che sembrano disegnare in modo spettacolare e cruento un nuovo scenario per gli anni a venire, ho pensato che l'arte, non potendo sottrarsi a tutto ciò, amalgama, attacca, fa razzia del tutto, creando nuovi segni, suggestive visioni e trovando nel loro riflesso la sua stessa spettacolarità e nei mutamenti, nella visibilità e nella provocazione le sue potenzialità. E l'arte, si sa, non propone la pace ma aspirando all'armonia, la dispone. Gli artisti offrono il segno diretto di una loro libertà in pieno esercizio, non schierata, non servile, non retorica. Una libertà semplice, esercitata con premura verso l'uomo, offrendosi come specchio per un'immagine a volte drammatica, a volte piena di promesse redentrici; come se stesse scegliendo di abbandonare il mondo reale per abitare un universo altrove. Artisti provenienti da Italia, Cile, Spagna, Danimarca, Belgio, Inghilterra, Guatemala, Brasile, Malesia, Colombia, Messico, Slovenia, Ecuador. Molte e diverse le realtà riunite intorno a questo progetto: istallazioni, video proiezioni, lavori sonori, fotografia, ma soprattutto una particolare attenzione alla performance. Non il contagio da malattia, ma la diffusione del pensiero, quel germe che ci fa corrompere/corrodere dall'azione ossessiva, dall'odio e dall'amore, in cui l'artista seguendo il proprio talento ci dia un segno, esprimendo le sue inquietudini e attacchi "fino all'ultima latrina".
Raid, un assalto sull'arte e dall'arte d'oggi, quale momento di riflessione sulla precarietà dell'esistenza, come incipit o leit motiv, count down sulle principali istanze dell'arte contemporanea.
Antonio Arévalo